BAZAR 33

Le vicende della comunità ebraica di Este dalla fine del Medioevo alla Shoah

Attraverso la tragica vicenda di Emma Ascoli e di sua figlia Anna Zevi, due cittadine di Este, arrestate e deportate ad Auschwitz, vengono ripercorsi i drammatici momenti vissuti in quest’area ai piedi dei Colli Euganei a seguito dell’ordinanza di polizia n. 5 del 30.11.1943 emanata dal Ministro dell’Interno della Repubblica Sociale Italiana, che prevedeva l’internamento in campi di concentramento di tutti gli ebrei e la confisca di ogni loro bene. Di fatto era il via libera alla caccia all’ebreo.

Chi non fece in tempo a nascondersi fu arrestato e condotto nei campi di concentramento provinciali appositamente costituiti. La questura di Padova fu tra le prime ad allestire un proprio campo, e come sede fu scelto lo storico complesso di villa Contarin Venier a Vo’ Vecchio.

Qui il destino delle Zevi si incrociò con quello di altre donne, uomini e bambini catturati a Padova ed in altri luoghi d’Italia e qui condotti. Il campo fu brutalmente sgomberato nel primo pomeriggio del 17 luglio 1944; il 19 luglio, gli occupanti del campo, insieme ad altri ebrei padovani furono inviati alla Risiera di San Sabba a Trieste; la notte del 31 furono tutti caricati sul convoglio ferroviario 33T con destinazione Auschwitz dove giunse nella notte tra il 3 e 4 agosto. La selezione fu immediata e terribile.

Accanto alla narrazione degli avvenimenti di quel periodo viene indagata la storia della piccola comunità ebraica di Este, fin dalla sua nascita agli inizi del XIV secolo, che non può prescindere dalla storia di una delle più importanti comunità d’Italia e d’Europa, quella di Venezia dove la presenza degli ebrei risale al primo millennio.

La comunità ebraica italiana, è probabilmente la più antica della diaspora, esigua, ma sempre presente ininterrottamente nel nostro paese, ed è innegabile il contributo alla cultura ed identità del nostro paese in un rapporto tuttavia estremamente complesso culminato nella delirante barbarie del nazifascismo, che nel secolo scorso ha travolto le moltitudini ebraiche d’Italia e d’Europa.

Alla memoria degli innumerevoli ebrei, che come Emma Ascoli ed Anna Zevi, furono strappati alla vita e la cui memoria è affidata se non alla singola memoria a delle lapidi con tragici elenchi è dedicato questo documentario.

L’area del Ghetto ebraico di Este. Oggi molti edifici sono crollati, ma nel documentario sono ricostruiti in grafica 3D.

Una sala dell’Archivio Comunale di Este, in cui sono conservati i documenti che testimoniano la presenza ebraica in Città.

Villa Contarini Giovanelli Venier a Vo’ Vecchio, nel 1943 trasformata in campo di concentramento.

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